» Conosciamoci Meglio.

 

Ciao sono Dafne,
una ragazza di Roma da poco laureata in teorie e pratiche dell'antropologia.
Come potrete vedere dal mio curriculum lavoro da diversi anni con i campi di lavoro internazionali, e ultimamente ho avuto modo di conoscere da vicino l'ambiente delle cooperative e dei gruppi legati a progetti di turismo responsabile in Calabria. La mia passione per questa terra, e in modo particolare per la zone dell'Aspromonte (troppo spesso nominata solo per fatti di cronaca legati all'ndrangheta) è nata poco più di un anno fa. In questo periodo ho avuto modo di vivere nella Locride per più di quattro mesi e di conoscere così il lavoro di diverse associazioni (dall'associazione "Città Futura" di Riace, alla cooperativa "San Leo" di Bova, dagli organizzatori e suonatori del "Tarantella Power" di Caulonia a diversi fotografi e studiosi delle feste tradizionali…).
Terminata la carriera universitaria è iniziato a crescere sempre più forte in me il desiderio di collaborare con queste associazioni affinché il nome di questa terra venga riscattato dalla pesante nomea che buona parte dei media e dei "benpensanti medi" continuano a fomentare.
Così è nata l'idea di creare un itinerario di turismo responsabile che permetta non solo di conoscere il lavoro delle diverse cooperative presenti sul territorio, ma anche di mettere in discussione una serie di cliché e luoghi comuni che portano buona parte dell'opinione pubblica a diffamare questa terra. A fianco quindi a un discorso di conoscenza diretta delle realtà locali e dei progetti di sviluppo sostenibile nati sul territorio, ho pensato opportuno inserire nel programma un occhio di riguardo per le tematiche più prettamente etnografiche. Ad esempio la festa di Riace, (che è stata argomento della mia tesi) con i pellegrini provenienti dai centri dell'entroterra, e una cospicua presenza di zingari rom che danzano una particolare forma di tarantella, è un interessante esempio di come in un piccolo centro della Locride venga vissuta, accettata e rispettata la presenza del "diverso". Inoltre l'associazione Città Futura, ospita da diversi anni alcuni richiedenti asilo kurdi ed eritrei. A fianco quindi a un'esperienza di viaggio potrebbe risultare interessante fornire materiale ed in caso organizzare conferenze su tematiche quali il Consumo Critico (prodotti venduti dalla bottega Donna Rosa di Città Futura, insieme a quelli tipici locali), la posizione della donna nei piccoli centri del sud Italia, (donne richiedenti asilo, e donne native del luogo collaborano nel recupero della tessitura tradizionale delle ginestra), o ancora tematiche relative alla religiosità popolare vista come forma di resistenza verso un credo istituzionalizzato e presunto universale, le danze tradizionali, l'economia locale, le problematiche legate all'emigrazione giovanile e all'immigrazione extraeuropea…